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Gli integratori di carnitina sono utilizzati sia in ambito sportivo che salutistico, in quanto aiutano il dimagrimento, le'energia e riducono lo stress ossidativo. La carnitina è stata individuata per la prima volta nel 1905 a seguito di un'analisi scientifica sulla carne bovina, per poi essere studiata in maniera più analitica circa vent'anni dopo.
Si tratta dal punto di vista chimico di un acido carbossilico a catena corta, presente in tutti i vertebrati ma anche in alcuni batteri, vegetali, lieviti e invertebrati. La sua struttura è analoga a quella di un aminoacido ma a differenza di questo non può formare proteine. La carnitina esiste sotto diverse forme e quella attiva è la L-carnitina, la stessa che troviamo normalmente in commercio come integratore alimentare e che viene utilizzata con successo sia in campo clinico che sportivo.
Integratori di carnitina: una molecola per ottenere l'energia dal grasso
La molecola di carnitina riveste una importante funzione biologica che è quella di carrier: in altre parole essa si occupa di trasportare gli acidi grassi a catena lunga all'interno delle cellule dove vengono ossidati attraverso i mitocondri, come substrato energetico. Così, rilasciando glucosio nel sangue, si andrà a sostenere la sintesi dell'Atp quando i carboidrati sono carenti.
Nel corpo umano la carnitina viene sintetizzata nel fegato e nei reni in presenza di lisina e metionina, di vitamina B6, ferro e acido ascorbico (vitamina C). Quando il composto è presente in una concentrazione adeguata promuove la normale crescita e lo sviluppo fisico. La troviamo concentrata soprattutto nei tessuti muscolari, compreso quello cardiaco ed in quantità minori anche nell'organo epatico, nei reni e nei testicoli.
Viene sintetizzata a livello endogeno ma può essere anche assunta attraverso l'alimentazione oppure un integratore specifico: i cibi che la contengono in maggiore concentrazione sono sicuramente i derivati animali ma anche nel regno vegetale troviamo fonti importanti di carnitina specie nella soia fermentata e nell'avocado. Se fino a qualche tempo fa si riteneva che le diete su base vegetale potessero originare carenze di carnitina, oggi sappiamo che seguendo un'alimentazione bilanciata la concentrazione plasmatica di questa molecola risulta sufficiente, grazie in particolare ad una maggiore sintesi interna della stessa.
Una dieta vegetale equilibrata infatti apporta tutti i micronutrienti e gli aminoacidi necessari al processo che determina la formazione esogena di questo importante carrier. Da notare infine come un deficit di carnitina sia spesso osservato insieme a una carenza di vitamina C.
Utilizzo salutistico e sportivo degli integratori di carnitina
Per quanto riguarda l'ambito medico, la carnitina viene utilizzata soprattutto in concomitanza di patologie cardiache dato che numerosi studi hanno dimostrato la sua attività stimolante per quanto riguarda la capacità contrattile del muscolo del cuore. Essa inoltre può aumentare la vasodilatazione periferica contribuendo a distribuire meglio l'ossigeno grazie ad un miglior flusso del sangue.
Come abbiamo detto la carnitina agevola il passaggio degli acidi grassi a lunga catena fino ai mitocondri: considerando che l'ossidazione dei lipidi genera energia, l'assunzione di un integratore a base di carnitina può migliorare le prestazioni. Le ricerche scientifiche tuttavia non sono concordi nel valutare un'efficacia universale di questo prodotto su ciascun individuo ed ogni atleta è invitato a testarlo nella propria situazione, attenendosi ai dosaggi indicati nelle etichette.
Anche dal punto di vista dello stress ossidativo, il composto in questione fornisce un valido aiuto, in quanto riduce le molecole radicaliche, soprattutto nei tessuti ad alta energia come quelli cardiaci e muscolare scheletrico, ed è infatti anche per questo, che viene utilizzata come toniuco cardiaco. Non dimentichiamo inoltre le sue proprietà ipocolesterolemizzanti, di riduzione delle lipoproteine a bassa densità, LDL.
Infine ricordiamo che, l'assunzione di un supplemento base di carnitina è sconsigliato ai soggetti epilettici, nelle donne in stato di allattamento o gravidanza e in tutte le forme di ipersensibilità al principio attivo. Nel caso si assumano farmaci è comunque sempre opportuno consultare il proprio medico prima di intraprendere l'uso di qualsiasi integratore naturale.